Volontario abbandono del domicilio coniugale

Il vincolo del matrimonio impone ai coniugi il dovere di condividere il tetto coniugale.

Ma facciamo chiarezza su cos’è il volontario abbandono del domicilio coniugale e sulle sue conseguenze.

Cosa si rischia in caso di abbandono del tetto coniugale?

Si tratta di una domanda frequentemente posta all’avvocato da parte del marito e/o della moglie intenzionato/a a non dividere più la casa con il proprio partner.

E’ bene anzitutto chiarire che nessuna norma impone di continuare la convivenza con il coniuge se la situazione matrimoniale è degenerata e non esistono possibilità di ristabilire il legame affettivo.

Abbandono legittimo

Quindi, se sussistono motivazioni valide, l’allontanamento dalla casa coniugale è legittimo. E’ punito solo l’allontanamento definitivo del coniuge che non ha intenzione di tornare a casa senza un motivo giustificato.

Abbandono illegittimo

Tuttavia, occorre agire con ponderatezza poiché se un coniuge si allontana dalla casa familiare senza una giusta causa o senza il consenso dell’altro, viola l’obbligo di coabitazione. 

In questo caso, l’altro coniuge può ottenere la separazione e chiedere al giudice che ne addebiti la causa all’ex, e quest’ultimo non può pretendere il mantenimento anche se ha un reddito più basso.

L’esempio pratico: addebito della separazione – ordinanza n. 27235  del 2020 della Corte di Cassazione

E’ quanto accaduto ad un marito al quale è stata addebitata la separazione per aver abbandonato il tetto coniugale senza valido motivo; si era infatti appurato che la frattura coniugale era da ricondursi al disinteresse del marito della grave patologia di cui era affetta la figlia.

L’uomo era ricorso in cassazione dolendosi del fatto che la fuoriuscita dalla casa familiare fosse in realtà giustificata dall’ingerenza dei suoceri nella vita matrimoniale, non sufficientemente contrastata dalla moglie.

Ma la Suprema Corte, preso atto degli accertamenti svolti nei precedenti gradi di giudizio tali per cui il vero motivo dell’abbandono della casa coniugale era il disinteresse per la figli autistica, con ordinanza n. 27235  del 2020 ha quindi confermato il consolidato orientamento giurisprudenziale secondo il quale «…il volontario abbandono del domicilio coniugale è causa di per sé sufficiente di addebito della separazione, in quanto porta all’impossibilità della convivenza, salvo che chi ha posto in essere l’abbandono provi che esso è stato determinato dal comportamento dell’altro coniuge, ovvero quando il suddetto abbandono sia intervenuto nel momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione della convivenza si sia già verificata, ed in conseguenza di tale fatto».

Assistenza legale

Se hai dubbi riguardo al volontario abbandono del domicilio coniugale puoi richiederci una consulenza e ti aiuteremo a capire come procedere nel tuo caso specifico.

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